DARWINIA di Robert C. Wilson

23.08.2022

Robert Charles Wilson nacque in California nel 1953. Nel 1962 si trasferì in Canada e lì è rimasto.

Il suo primo lavoro fu il racconto "Equinocturne", pubblicato da "Analog SF".

Negli anni Ottanta comincia a pubblicare romanzi, e a risvegliare l'interesse di critica e pubblico.

"A Hidden P,lace" il primo romanzo, è del 1986; "Memory Wire" risale al 1987; "Gypsies" è del 1989. Ne seguono altri, e nel 1994 vince il premio Dick. Nel 2005 arriva il premio Hugo, con "Spin". I suoi lavori, tra racconti e romanzi, sono numerosi. In Italia è stato pubblicato anche nella celeberrima collana di Fantascienza "Urania".

"Darwinia" è del 1998, pubblicato in Italia da Fanucci nel 1999. Fu nominato per il premio Hugo, che l'Autore, come già detto sopra, vinse invece nel 2005 con "Spin".

Marzo 1912. Guilford Law compie quattordici anni. Come il resto del mondo, assiste ad uno strano e inspiegabile fenomeno: il cielo notturno improvvisamente si rischiara e all'orizzonte sfolgora. Solo nelle settimane seguenti si scoprirà ciò che è veramente accaduto: il mondo, o almeno una parte di esso, è cambiato.

L'Europa quasi per intero, una parte dell'Africa settentrionale e una parte del Medio Oriente, sono scomparsi. O meglio, si sono trasformati. Fisicamente sono ancora lì, ma gli abitanti, le città, le infrastrutture, piante ed animali, sono scomparsi senza lasciare traccia, come se non fossero mai esistiti; sono stati sostituiti da flora e fauna totalmente diverse e sconosciute. Coloro che si recano nella nuova realtà scoprono a loro spese la natura con la quale hanno a che fare. Queste nuove terre vengono chiamate Darwinia.

Gli stati europei non esistono più, anche se la Gran Bretagna, politicamente parlando, sopravvive grazie a lord Kitchner, che dal Canada cerca di ricostruirla, entrando presto in urto con gli USA, i quali affermano che, trattandosi di terre nuove, sono di chiunque se le prenda. Se gli stati sono scomparsi, insieme ai loro abitanti residenti in quel momento, esistono sempre quelli che si trovavano all'estero, i quali intendono rientrare e riappropriarsi dei loro territori; vengono definiti Partigiani. Si vocifera che siano sostenuti sottobanco dagli inglesi in funzione anti americana.

Nel 1920 Guilford, ormai sposato e padre di una figlia, è in procinto di unirsi a una spedizione scientifica. Si dice che in realtà abbia lo scopo di aprire la strada alla colonizzazione americana, e che i Partigiani si opporranno. Si dice che qualcuno la distruggerà per causare lo scontro fra Inghilterra e USA.

Giunto con la famiglia a Londra, quella nuova, naturalmente, un'accozzaglia di edifici costruiti alla meglio, simile alle tipiche città di frontiera, lascia moglie e figlia da parenti e parte per il continente.

La spedizione viene decimata da quelli che presumono siano Partigiani. I superstiti giungono ad una misteriosa città aliena e disabitata. Uno di loro, la guida, si allontana in cerca di aiuti, ma non farà più ritorno. Guilford resta l'unico superstite.

Ciò che ha scoperto, sul nuovo mondo e su se stesso, è del tutto inaspettato; come del tutto inaspettato è chi lo mette al corrente di ciò che sta accadendo. Non si tratta affatto di un miracolo divino, come veniva indicato in assenza di altre spiegazioni plausibili, ma di qualcosa di complesso e pericoloso, di un apocalittico scontro tra forze cosmiche che agiscono tramite quelli che verranno definiti "Vecchi", perché sembra che non invecchino, e Guilford scopre con orrore di essere uno di loro. A sconvolgerlo è anche colui che gli narra tutto ciò e gli chiede di assumersi le sue responsabilità.

Ritornato fortunosamente a Londra, distrutta da un attacco statunitense, viene a sapere che la moglie, credendolo morto, se n'è andata in Australia con la figlia ed un nuovo amore.

Al colmo della disperazione, viene avvicinato di nuovo da chi gli aveva narrato la realtà e richiamato nuovamente ai suoi doveri. Lui rifiuta.

Il 1945 trova Guilford, in Campania, in quella che un tempo era l'Italia, dalle parti di quello che era il Golfo di Napoli, territorio colonizzato dagli americani. Si è costruito una nuova attività e una nuova famiglia, e vive tranquillo. Una notte il suo negozio viene bruciato in un attentato. Il suo compagno di spedizione, quello che si era allontanato in cerca di aiuto, lo ha appena rintracciato, e anch'egli gli chiede, insieme alla prima figlia, quella che era andata in Australia con la madre, di accettare ciò che è, e di fare ciò che deve. Anche questa volta rifiuta, ma gli avvenimenti gli forzano la mano: un gruppo di persone armate attacca la sua casa ed uccide la nuova moglie ed il figlio avuto da questa.

Finalmente Guilford accetta il suo destino, ma in cambio pretende un premio. Premio che gli verrà accordato ma lascia stupito chi riceve quella richiesta.

Nel 1965 prendono avvio gli avvenimenti che condurranno alla fine della storia.

Devo dire che è un romanzo che mi ha incuriosito e che non mi aspettavo. Ho trovato la spiegazione di certi avvenimenti un po' ingarbugliata, ma di certo è originale, almeno per quanto riguarda le mie letture, però mi è piaciuta, tutto sommato. Mi fa simpatia Guilford, il classico eroe che vuole essere solo una persona normale ma, nonostante tutte le resistenze, il destino bussa inevitabilmente alla porta, prima o poi.   


A cura di Fausto Tomio 

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