"I Simulacri" di Philip K. Dick

Di solito, quando parlo di un' opera, scrivo dei cenni sulla vita e le attività dell'autore e poi, separatamente, scrivo del libro. In questo caso farò un'eccezione perché non saprei parlare dell'uno senza parlare contemporaneamente dell'altro.
In realtà, quando tanti anni fa acquistai questo libro, mi aspettavo qualcosa di molto diverso; in fondo anch'io uso a profusione gli androidi, ma in modo del tutto differente. Devo confessare che trovai il testo di difficile comprensione, poco scorrevole, poco avvincente, piuttosto faticoso da assimilare... fino a quando cominciai ad interessarmi della vita di Dick: allora tutto mi divenne chiaro e semplice, mi resi conto che quel romanzo era stato scritto proprio come doveva essere scritto, e rividi la mia posizione precedente. Pur non essendo proprio nelle mie corde, questa storia ha una sua logica.
La vicenda si svolge nel 2041, dopo che, negli anni Ottanta, la terza guerra mondiale ha cambiato il mondo, e non solo in riferimento alla geografia politica. Gli USA sono diventati USEA, Stati Uniti d'Europa e d'America, con l'ingresso nell'Unione della Germania Occidentale, nel 1994. Ricordiamoci che questo romanzo venne scritto nel 1964, ben prima della riunificazione delle due Germanie.
Ingresso che fa sentire prepotentemente la sua importanza, vista la profusione di termini tedeschi che vengono usati ad ogni livello. Anche le multinazionali, che ricoprono ruoli di grande importanza nella vita sia politica che civile, sono spesso rette da tedeschi. Il consorte elettivo di colei che governa da lungo tempo gli USEA, non a caso viene chiamato "der Alte". Di derivazione tedesca sono anche le sigle Ge e Be, che indicano le classi in cui è divisa la popolazione. Consentendo al popolo di eleggere il marito di turno della "madre della Nazione", si vuole illudere i cittadini di avere una possibilità di scelta, un po' di potere, in uno stato che controlla ogni aspetto della vita, con molti obblighi e poche libertà, tanto che, coloro che se lo possono permettere, cercano di emigrare, di solito su Marte. Chi sceglie questa opzione si rivolge a venditori clandestini di astronavi "usa e getta" a bassissimo costo. La Polizia Nazionale cerca di scoraggiare questa pratica, ma con poco successo. Prima della fine della storia, i cittadini scopriranno che, in realtà, non avevano nemmeno questo diritto di voto, visto che der Alte non è ciò che sembra... e nemmeno la sua consorte lo è.
Ne "I Simulacri", si parla molto di manipolazioni e malattie mentali, psicoanalisti, fobie e repressione. Il motivo mi fu chiaro quando lessi la biografia di Dick. Fin dai 14 anni, a causa dei problemi derivanti dalla prematura scomparsa della gemella, cominciò a frequentare psichiatri. Sembra che per curarsi abbia fatto uso di droghe varie, al punto che si fece la nomea di tossicodipendente, circostanza smentita da alcuni, i quali sostengono che ne avrebbe fatto uso solo sporadicamente e a scopo terapeutico.
In realtà, da quanto ho appreso, anche la vita di Dick potrebbe essere definita un romanzo, irto di successi e problemi di ogni genere.
Philip Kindred Dick, nacque a Chicago il 16 dicembre 1928, e morì per problemi cardiaci il 2 marzo 1982 a Santa Ana.
Dopo il divorzio dei genitori, si trasferì in California, con la madre, che egli definiva "nevrotica", e lì si svolse buona parte della sua vita. Servì da ambientazione per parecchi suoi lavori, compreso quello di cui parliamo.
Ho trovato un po' triste che non abbia avuto la possibilità di vedere il film basato sul suo romanzo "Il cacciatore di androidi", che noi tutti conosciamo come "BLADE RUNNER". Visitò il set, ma la morte lo colse prima che il film fosse finito.
A causa delle sue idee pacifiste e progressiste ebbe vita difficile, data la situazione derivante dal maccartismo di quegli anni; ad esempio non poté finire l'università, essendosi rifiutato di partecipare al corso d'istruzione militare, a quei tempi obbligatorio.
Cominciò a lavorare in un negozio di dischi, esperienza che gli fu molto utile, visto che proprio lì venne in contatto con un editore di gialli e fantascienza. In precedenza vi aveva conosciuto anche la prima moglie, ma il matrimonio durò pochi mesi.
Incoraggiato dalla seconda moglie, Kleo, militante comunista di origini greche, iniziò a pubblicare romanzi e racconti, non solo di fantascienza; la sua produzione è vastissima. Si narra che, grazie all'uso di sostanze, riuscisse a battere a macchina con velocità doppia della media... già, anche se oggi sembra assurdo, è esistito un tempo in cui non c'erano i pc e bisognava usare le macchine da scrivere. Data la mia non più verde età, anch'io ho fatto parte di quello stuolo di Autori, condannati a riscrivere la pagina intera quando commettevano qualche errore di battitura o volevano riformulare delle frasi... du-bai... non inteso come paese arabo, ma forma dialettale che indica insofferenza per qualcosa (n.d.A).
Avvertenza: la sua biografia è, per forza di cose, di ennesima mano, quindi non posso garantire che ciò che ho appreso sia l'effettiva verità e non un cumulo di dicerie; anche perché mi sono imbattuto in notizie che non mi sento di prendere per buone. C'è chi dice che tendesse a considerare negativi i personaggi femminili. A me, francamente, non sembra. Se Julie, donna contesa tra due fratelli, e Nicole, la presunta depositaria del potere negli USEA, non sono proprio il massimo della moralità, non vedo cosa abbiano di negativo Amanda, la segretaria del dottor Superb, o la moglie di uno dei protagonisti, col quale Dick si identifica, Richard Kongrosian.
Un altro mito che mi sento di sfatare è che l'epilogo del romanzo sia una preveggenza, con dieci anni di anticipo, dello scandalo Watergate. A me, più che una preveggenza di Dick, sembra un'allucinazione di chi si è fumato l'impossibile. Non so chi abbia messo in giro questa storia, ma appare chiaro che si tratti di una boiata, visto che i meccanismi sono totalmente diversi. Posso anche credere che Dick avesse in antipatia Nixon, date le loro diverse convinzioni politiche, ma non vedo nessun nesso con i fatti narrati nel romanzo e quelli avvenuti nella realtà.
Tra i vari episodi singolari della sua vita, mi ha colpito che abbia lasciato la terza moglie, tra l'altro, per la convinzione che avesse assassinato il primo marito e volesse fare lo stesso con lui. Aveva ragione o era una sua fissazione? Ci sarebbe da riempire un libro con la sua vita, ma mi fermo qui.
Riguardo al romanzo, mi sarebbe piaciuto che venissero approfonditi alcuni temi, quali ad esempio il funzionamento dell'apparato di von Lessinger, che permetteva di viaggiare a volontà nel passato e nei probabili futuri. Già, perché il futuro può essere influenzato dagli avvenimenti del presente, quindi può cambiare, e quando si sceglie il futuro sbagliato per formulare i propri piani possono essere dolori, come scoprirà qualcuno.
Mi sarebbe anche piaciuto conoscere meglio il resto del mondo, o come erano fatte le astronavi "di lamiera e cartone", come si svolgeva la vita su Marte, e molte altre cose.
Ho trovato piuttosto inquietanti i chuppers, individui particolari, riunitisi in una sperduta valle della California. Qualcuno diceva che fossero il prodotto delle radiazioni, a causa delle loro deformità. Altri invece sostenevano che si trattasse di una involuzione della specie e che fossero in realtà dei neanderthal; ma ci credo poco, visto che si diceva che non potessero mangiare carne a causa della forma della mascella, che impediva loro di masticarla: non mi risulta che i neanderthal fossero vegetariani. Inquietanti, dicevo, perché apparivano persone miti, dallo sguardo spento, che però si accese sinistramente quando la TV trasmise la notizia che i sapiens erano scesi in guerra fra loro, quasi che fossero felici di ciò perché più ne fossero caduti, più opportunità di prevalere in futuro avrebbero avuto loro. Non so se sia stato scritto un seguito, quindi mi resterà la curiosità.
A cura di Fausto Tomio