"Le navi da guerra di Roma" di Michael Pitassi - articolo di Fausto Tomio

26.09.2022

Non ho trovato molto su Michael Pitassi. Originario di Portsmouth, è avvocato e studioso a tempo pieno di storia navale romana; è piuttosto noto e stimato nell'ambiente. Ha pubblicato svariati libri sull'argomento, credo che sia la biografia più breve che abbia mai trovato. Il volume è stato pubblicato in Italia nel 2013 da LEG, Libreria Editrice Goriziana nella collana bam (è scritto proprio in minuscolo), Biblioteca di Arte Militare.

Si presenta molto bene, con una bella grafica e ottimi materiali; è corredato da molte illustrazioni e disegni esplicativi; è un po' costoso ma vale la spesa.

L'ho trovato piuttosto interessante, dettagliato e ben scritto. Se proprio dovessi fare un appunto, direi che alcune affermazioni mi hanno lasciato un po' perplesso, così come alcune informazioni. Ad esempio ho scoperto la "sexteres", che non conoscevo e, invece, non viene nominata la "decere".

Il libro è diviso in varie parti. Inizia con un'introduzione che, come dice il nome, introduce all'argomento con delle notizie di carattere generale. La prima parte si occupa delle fonti e delle loro interpretazioni, e degli elementi che costituiscono una nave. Le fonti sono essenzialmente letteratura, iconografia, archeologia.

La letteratura comprende Cesare, con il "De bello gallico" e il "De bello civili"; Appiano di Alessandria, "De bellis civilibus"; Cassio Dione, "Historie Romanae"; Erodoto, "Storie"; Livio, "Ab urbe Condita" (guerre civili e guerra annibalica); Omero, "Iliade" e "Odissea"; Plinio, "Naturalis Historia"; Polibio, "Historia"; Procopio di Cesarea, "De Bellis" (sezione dedicata alle guerre vandaliche); Silio Italico, "Punica"; Tacito, "Agricola" e "Annales"; Tucidide, "Guerra del Peloponneso"; Vegezio, "Epitoma Rei Militaris"; Senofonte "Anabasi"; Zosimo, "Historia Nova". Queste sono le fonti originali, che in buona parte ho letto e sono facilmente reperibili in molte edizioni diverse, anche con lingua originale a fronte, per gli amanti del genere. 

Naturalmente, l'Autore cita anche una nutrita bibliografia moderna.L'iconografia comprende, tra l'altro, le ceramiche, gli affreschi - come quelli di Pompei, per esempio -, monumenti che riportano scene di battaglie navali.L'archeologia, con il progredire della tecnologia, ha fatto molti passi avanti, con la scoperta di numerosi relitti dei quali prima non si conosceva l'esistenza.

In molti casi, ovviamente, ci sono dei "buchi" che sono stati riempiti con le interpretazioni, come l'Autore tiene a precisare.Un accorgimento molto utile è l'aggiunta di un glossario con i termini tecnici, al quale ho spesso dovuto ricorrere, nonostante la mia discreta conoscenza dell'argomento. Sarebbe stato improbo parlare delle navi senza ricorrere a tali termini, in effetti. 

La seconda parte tratta approfonditamente delle varie unità, misure ed equipaggi compresi, pur se stimati; in qualche caso mi hanno lasciato un po' perplesso, ad essere sincero, ma mi devo fidare, in quanto l'Autore è uno studioso affermato e i miei dubbi derivano da semplici ragionamenti logici. 

A dire la verità non è un libro molto adatto al grande pubblico, non usa un linguaggio semplice e divulgativo; io lo apprezzo molto, nonostante qualche piccola riserva, in quanto appassionato sia di storia ed arte militare a 360° che Autore di romanzi vari, quindi un testo del genere mi aiuta a conoscere più da vicino l'argomento: va bene che i romanzi sono fantasia, ma preferisco evitare di scrivere sciocchezze, quando posso.

L'argomento navi viene affrontato in capitoli così divisi:

LE PRIME TIPOLOGIE DI UNITA': DAL SECOLO VIII AL SECOLO IV A.C.

LO SVILUPPO DELLA POTENZA NAVALE ROMANA: III E II SECOLO A.C.

LE FLOTTE DELLE GUERRE CIVILI E DELL'ETA' IMPERIALE: DAL I SECOLO A.C. AL I SECOLO D.C.

IL TRIONFO DELL'IMPERO: II E III SECOLO D.C.

IL TARDO IMPERO: IV E V SECOLO D.C.

Il libro si chiude con altre considerazioni di carattere generale.

Alcune utili appendici integrano l'opera:

Appendice I: PERIODI DI SERVIZIO DELLE VARIE TIPOLOGIE DI UNITA'

Appendice II: TIPOLOGIA DELLE NAVI ROMANE

Appendice III: COLLOCAZIONE ATTUALE DI NAVI E IMBARCAZIONI ROMANE

Appendice IV: GLOSSARIO DEI PRINCIPALI TERMINI MARINARESCHI USATI NEL TESTO

Mi sono rimaste dei dubbi, ad essere sincero. Ad esempio mi sarebbe piaciuta una trattazione più approfondita della "Celox", visto che viene definita un tipo di unità che va dai due ai diciotto remi, con varie funzioni. Mi rendo perfettamente conto che non si tratta, probabilmente, di una mancanza dell'Autore ma di una carenza di fonti originali.

Mi è servito anche per avere conferma di notizie lette in altri testi ma presentate come ipotesi non confermate. Posso dire che si tratta, nell'insieme, del testo più completo che mi sia capitato di leggere su questo argomento.


A cura di Fausto Tomio

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