La via per la felicità passa dalla nostra capacità di godere del presente, liberandoci del fardello di condizionamenti limitanti e relazioni insidiose che frenano il nostro potenziale.
Con l'ironia che la caratterizza, l'autrice ci conduce in un viaggio irriverente, attraverso le tante categorie di persone tossiche che possiamo incontrare lungo questo percorso. Impareremo a individuare e tenere lontani manipolatori seriali, ingrati cronici, e la lunga lista degli invidiosi sempre pronti ad azionare la lingua per screditare gli altri (invidiosi da frecciatine, invidiosi da smorfiette e invidiosi consiglieri). Giungeremo a confrontarci coi figuranti da banchetto, che appaiono e scompaiono in concomitanza con le cerimonie in corso: i migliori sono specializzati nel garantire la loro presenza in toto, i più macabri hanno una particolare predilezione per i funerali. Un capitolo di grande autenticità parla del rapporto con quei genitori onniscienti e onnipresenti che non hanno in animo di rispettare la specificità dei figli e tendono alla costante sopraffazione. Tutelare la propria serenità equivale a tutelare la salute, e impone di imparare a "fare la raccolta differenziata" per mettere fuori dalla porta ciò che fa soffrire, come suggerisce questo saggio che si colloca di certo al di là dei luoghi comuni. "Nessuno ha il diritto di renderci infelici". Liberandoci delle persone tossiche e dei preconcetti castranti, frutto di una società polverizzata e individualista, possiamo finalmente imparare a tirar fuori l'energia vitale che ci riporta sulla strada del cuore. I riferimenti all'esperienza personale dell'autrice ed alle sue scelte avventurose dimostrano che nella vita nulla è impossibile, neanche trovare la felicità.
Come nella leggenda salentina in cui la ragazza, morsa dalla taranta, si scatena in una danza sfrenata per espellere il veleno che ha in corpo, così noi, feriti dalle delusioni, liberiamo la nostra vera essenza, recuperando un equilibrio vitale, tra la terra e le stelle. L'universo ha in serbo opportunità sorprendenti, quando si ha voglia di accogliere il cambiamento.
Dall'analisi satirica del contesto sociale in cui siamo calati, emerge la riflessione filosofica e la necessità di scardinare gli schemi, per orientarsi a un nuovo modo di vivere, che riveda il rapporto umanità-natura.
"A un certo punto del mio percorso, ho deciso di fare la raccolta differenziata e di porre i cartelli sui bidoni, così che si potessero riconoscere con chiarezza le provenienze di quegli scarti di vita. Mi sono seduta in terrazzo, tra le impronte dei gatti che giocano di notte, e ho sollevato gli occhi per respirare il profumo del cielo. Non siamo tenuti a sopportare le catene, né le persone che cercano di mettercele, siamo tenuti ad essere felici."
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